Cheese

sorridi

Segui uno stile di vita corretto: non frequentare negri che con i nostri 35 euro al giorno vanno in giro con la canottiera in bella vista, donne che fumano le sigarette e gente che non si pettina da dodici anni. Vai al mare e sorridi quando fai le foto!

Cronaca vera/nera

Papà sono gay. Anch’io.

Gente che lavora sull’internet e che fa SEO mi ha detto che devo aggiornare il blog, altrimenti Google identifica CinicoNet come sito spam. Un aggiornamento ogni tanto, qualche link a siti autorevoli tipo Wikipedia, qualche frase in grassetto e magari anche in corsivo. Così ho pensato di fare un bel post con i soliti ingredienti: omosessualità, blasfemia, droghe varie, parolacce come se mi avessero rubato il dizionario e sesso acrobatico. Squadra che vince non si cambia.

Spesso le persone mi chiedono opinioni sui più svariati argomenti e quando gliele manifesto si incazzano perché sono in disaccordo con loro. Quindi sono giunto alla conclusione che spesso le persone non vogliono sentire un tuo parere, ma vogliono sentire il loro parere con la tua voce.

Mi domandano cosa penso di unioni gay, matrimoni gay, figli ai gay, brian & garrison… E quando fornisco loro il mio pensiero estraggono la mAtragliatrice e iniziano a crivellarmi con i loro ma.

Se iniziate un discorso con “Ho molti amici gay, MA”, non avete nessun amico gay. I vostri amici gay vi odiano e potete smettere di regalargli cose da checca a Natale.

Questa torma di omofobi che va a manifestare a favore della famiglia tradizionale è piuttosto inquietante. Uomini che lasciano strade zeppe di transessuali a girarsi i pollici mentre loro sono impegnati a sollevare qualche striscione. Ne hanno il diritto, ma considerato che ad oggi sociopatici, molestatori, assassini, preti pedofili e persino i ricchioni sono figli di “famiglie naturali”, io direi che i tempi sono maturi per dare un’occassione alle famiglie omosessuali. Non credo possano fare di peggio.

E a quelli che “è la scienza a dirlo” rispondete serenamente che non è vero. La scienza dice che è tutto ok. Gli unici studi contrari si contano sulle dita di una mano, così quelli che cercano di propinarceli hanno l’altra mano libera per masturbarsi sulla categoria lesbians di PornHub. La rivista che pubblicò gli studi di Mark Regnerus, uno dei quattro o cinque in controtendenza rispetto a migliaia di studi a favore, si rese conto delle cazzate scritte e gli chiese di rettificare. E lui rettificò: “Se dovessi rifare da capo la mia ricerca starei più attento a definire i figli di genitori dello stesso sesso. Ho parlato di madri lesbiche e padri gay quando in effetti non sapevo niente sul loro orientamento sessuale.” Quindi dalla mano si libera un dito. Sono certo che non vi servano suggerimenti su come utilizzarlo, amanti della famiglia tradizionale.

C’è solo un reale aspetto negativo circa i figli di genitori gay: nonostante il loro benessere psico-fisico sia superiore alla media, la qualità della loro salute mentale subisce duri colpi quando si trovano a contatto con stronzi omofobi. Quindi se davvero fate tutto questo per i bambini, manifestanti, ecco un modo semplice per salvare le loro esistenze drammatiche in quanto figli di gay: statevene a casa vostra. Avete mogli da trascurare, mariti di cui lamentarvi, figli da piazzare davanti alla televisione con hamburger e patatine, turismi sessuali con minorenni thailandesi da organizzare, frasi meschine contro le famiglie di profughi che muoiono di fame da condividere su Facebook. Salvate un figlio di genitori gay, fatevi i cazzi vostri.

E per chi se lo fosse dimenticato: questi sono gli stessi che scendevano in piazza per non staccare le macchine alla povera Eluana. Gente che vuole che tu nasca in modo del tutto naturale, per poi passare il resto della vita a ingollare pasticche e a campare con dei tubi infilati nel naso. Non credo che leggeremo a breve polemiche riguardo a Italo che vende biglietti scontati per il Coerenza Day.

Comunque, questo della famiglia naturale è un argomento che non amo affrontare. Per rispetto a un mio caro amico: Gesù. Sua madre diede l’utero in affitto. Minorenne. Prima di sposarsi. Per fortuna non c’erano Family Day a quei tempi, altrimenti Dio avrebbe dovuto sfilare al gay pride.

Cronaca vera/nera

Unfinished Tales

Sono appena rientrato dal CinicoCamp, ovvero dal raduno dei fan di cinico.net, ovvero ero in cucina a mangiare qualcosa con la mia fidanzata.
Passo sempre meno da queste parti. Non è per mancanza di tempo, di quello ne ho in abbondanza, solo che lo uso per fare altro, per esempio traslocare.

Dal 2003 a oggi ho abitato in una casa nel pavese, poi in un appartamento a Milano, poi in Brianza, poi di nuovo nel pavese, poi ancora nel pavese ma in un altro posto e infine sui colli bolognesi, ma sto cercando casa altrove. Quando vado a trovare mia madre nel mio paese d’origine saluto alcuni nomadi che abitano lì da ventotto anni.

Qui sui colli mi trovo veramente bene, ma davvero. E Bologna, se levi il piscio da sotto i portici e i semafori rossi che durano quaranta minuti (credo sia definita “la rossa” per questo motivo; comunismo una beata fava), è la città più bella d’Italia. Mi sono sempre lamentato di tutto, ma degli emiliani non mi posso proprio lamentare. E nemmeno dei romagnoli ovviamente. A parte il benzinaio del posto dove abito, gli altri sono tutti ok. Il benzinaio no, quello è veramente una testa di cazzo.

Purtroppo essere vegani in Emilia è un discreto problema. Qui il piatto più vegano è il tagliere del cacciatore che incula i cinghiali. Ma ci si arrangia e i ristoratori di solito ti vengono incontro.

Sì, sono vegano, ma non lo dico a nessuno e non cerco di convincere nessuno ad esserlo. Anzi, dico di essere macrobiotico, che fa abbastanza figo. Il motivo è semplice: i vegani sono quasi tutti antipatici e ho bisogno di gente simpatica con cui parlare ogni tanto. Questa frase farà incazzare i miei amici vegani. Ancora di più quelli che non sono miei amici. Che vi devo dire, è la verità. Sono stato al Vegan Fest. Lì al Fest, per fare un esempio, un tale presenta un libro e dice, riassumendo, che bisogna essere felici, che la vita è bella. E una signora dalla prima fila, lagnosa: “Ma come si fa ad essere felici sapendo che tanti animali nel mondo soffrono?”. Non lo so, prova con un pene eretto.

Ero lì a dare una mano nella bancarella del PeTA. Io se c’è da fare figure di merda non mi tiro mai indietro. “Lo sapete che il PeTA chiede ai propri testimonial di essere almeno vegetariani?”, “Ah sì, davvero?”, “Certo signora, è una questione di principio”. Dieci giorni dopo prendono come testimonial Elisabetta Canalis, una che pensa che il vegetarianesimo sia una malattia. “Sono vegetariano”, “Poverino, e non si può fare nulla?”.
Insomma, ero lì che cercavo siti porno su Google e mi trovo di fronte a questo titolo: Elisabetta Canalis nuda: che regalo per Clooney (che compie 50 anni)!
Se si è fatta vedere nuda per i cinquant’anni ci sono buone probabilità che gliela dia per i sessanta.

In realtà non è vero quello che ho scritto sui vegani. Sono quasi tutti simpaticissimi. Ma devo mantenere la mia fama di stronzo, perché alle donne piace così. A sentirle parrebbe il contrario, ma appena fai il sensibile smetti di scopare e diventi il loro amico gay.

Dicevamo?
Ah, sì, il nucleare come unica fonte di energia possibile in questo mondo dove lo sai anche tu, tutti vorremmo i pannelli solari, ma purtroppo ormai dobbiamo accendere contemporaneamente la lavatrice e l’xbox e il sole non basta, che ci vuoi fare, servono una ventina di centrali nucleari.
E’ vero, non stavamo parlando di quello, ma non trovavo niente per allacciarmi a quest’altro discorso e ho fatto il furbo.
Capisco che essere contrari al nucleare mentre in questo momento una centrale sta fondendo e gli unici che se ne stanno occupando sono due robot della Nintendo è troppo facile, quindi tendenzialmente evito di parlarne. Preferisco i terreni impervi.
Ma ricevo delle mail. Da quando ho smesso di scrivere sul sito le mail sono diminuite esponenzialmente. Dieci anni fa (dieci anni fa, cazzo) ricevevo paccate di mail, molte delle quali di ragazze disponibili a testarmi sessualmente. Quelle sono state le prime a svanire. Sono rimasti in pochi e quasi tutta gente che mi commenta le più o meno recenti esternazioni contro il nucleare. La frase che vince su tutte è: “Ci sono in Francia, perché non farle qui?”.
C’è anche la Tour Eiffel, perché non ne facciamo una qui? E anche Euro Disney. Cazzo, è a pochi chilometri. Se dovesse esplodere Euro Disney i pop corn potrebbero arrivare fino a qui, allora perché non ne apriamo uno a Como?

Ma comunque, visto che alle mail non rispondo: il disastro ambientale è una cosa, la morte per tumori vari un’altra. Sono certo che ci saranno debunker con la volontà di illustrare che non è vero niente, ma accanto alle centrali le percentuali di tumori aumentano. Quindi anche solo qualche chilometro fa la differenza. E siccome le centrali nucleari producono a ciclo continuo persino quando tutte le playstation francesi sono spente e l’energia pulita non serve, di notte la Francia ce la vende ai saldi. Una figata: noi compriamo l’energia a poco e loro si beccano la leucemia. Non riesco a immaginare scenari migliori.

Sugli ipotetici disastri ambientali non mi esprimo. Dai, ormai lo sappiamo tutti, non sono possibili. Sì, sono successi, ma erano centrali vecchie, ma erano errori umani, ma erano costruite male, ma erano stati falsati i dati, ma erano russi, ma erano giapponesi.
I paesi europei civili hanno fatto degli screening sulle loro centrali. Come quando scopri che una che ti sei scopato nel 99 è morta di aids e corri a farti le analisi, perché eri troppo cattolico per metterti un preservativo mentre praticavi del sesso anale. In Inghilterra ce ne sono stati tre solo nei primi due mesi dell’anno. Da una parte c’era il principe Carlo che annaffiava l’orto biologico e dall’altra delle perdite radiottive, per compensare.
A noi serve il nucleare perché la Francia lo deve vendere a qualcuno. Disposti a comprare questa merda sono rimasti gli italiani e un paio di popoli di bantù con le sveglie al collo, ma questi ultimi non hanno abbastanza soldi.

Vabbé.

E’ morto Bin Laden. Ci sono voluti dieci anni, ma è il prezzo da pagare quando non aggiorni le mappe del Tom Tom.

I cospirazionisti pensano che non sia vero, eppure gli americani hanno fatto il possibile per smentirli. Gli sono entrati in casa, gli hanno sparato in testa, lo hanno avvolto in un sudario e gettato in fondo al mare, il tutto in meno tempo di quello che occorre per finire una quest a Red Dead Redemption.
A darne la notizia è stato Obama, con queste parole: “Vi ricordate il Nobel per la Pace? Bé adesso sentite questa…”.

Pro-Mario

Torno adesso da un dovuto diritto di replica a Monicelli da parte di noi pro-vita. Abbiamo passato la mattinata saltando da terra fino al quinto piano dell’ospedale San Giovanni.

Detto questo: Ciao Mario, è stato bello aver vissuto per un po’ di tempo nello stesso mondo.

Cose mie, Cronaca vera/nera

Una volta ero omosessuale e di sinistra…

…ora sono sposato con Lisa e voto Buttiglione.

In meno di un decennio la vita di Luca è cambiata radicalmente. Negli anni Novanta, Di Tolve era ricco, di sinistra, la sera si divertiva, andava alle feste di Versace, era ospite a bordo dello yacht di Puff Daddy, viveva nel centro di Milano e girava con l’autista. Oggi vive in Brianza, è di destra, prega molto e ha fondato la onlus Lot “per spronare i ragazzi dubbiosi a essere maschi fino in fondo”.

Cazzo, quelli di Libero hanno fatto vacillare la mia eterosessualità.

Cronaca vera/nera, Uomini & Donne