Guida alla guida [per donne]

Durante le mie giornate trascorse nel traffico, argomento del quale avevo già parlato ampiamente, ho formulato delle ulteriori considerazioni senza dubbio impopolari. Ovvio che alcune cose le faccio anch’io (come sottolineano quelli con il cazzo piccolo, che mandano mail per ricordarmelo), ma quando scrivo non sono più io stesso in quanto tale, ma un io narrante super partes (sono anche un super partner, ma questa è un’altra storia), e in quanto io narrante super partes scrivo un po’ quel cazzo che mi pare…
Ho quindi stilato una piccola guida alla guida per donne, alla quale farà seguito quella per uomini che adesso non avevo voglia di scrivere, ma che ho già abbozzato.

Dare la precedenza significa aspettare che passino le auto già all’intero di una rotonda o nelle immediate vicinanze dell’incrocio. Aspettare anche quelli che stanno ancora chiudendo il garage è senza dubbio un gesto di grande cortesia e altruismo, ma fa girare i coglioni a quelli che vi stanno dietro.
Diciamo che immettersi nel traffico entro l’ora, ora e mezza, è un’ottima cosa.

Dare la precendenza in una strada nel mezzo del deserto, con visibilità di 130.000 km in tutte le direzioni, significa rallentare (anche molto, per carità), dare un’occhiata di verifica e immettersi. Non è necessario inchiodare, guardare a destra e sinistra con un binocolo per controllare che non ci siano auto a 100 km, rifarsi il trucco, sistemarsi i capelli, fare un paio di telefonate alle amiche del cuore e poi ripartire.

I limiti di velocità non vanno superati, questo è sacrosanto. Ma possono essere raggiunti, la legge lo prevede. Raggiungeteli!

Certo che potete guardare le vetrine, è un vostro diritto ben preciso. Prima, però, trovatevi un parcheggio, metteteci la macchina dentro, spegnetela e scendete.

Non è che la marcia si usa in base alla taglia del reggiseno. Potete metterle tutte, fino alla quinta.

Se un parcheggio in retro non vi esce alla prima manovra, ripetere all’infinito questa stessa manovra non vi sarà d’aiuto. E’ invece consigliato provare delle varianti, anche minime.

Se avete intenzione di comprare una jeep lunga quattro metri, sedetevi comode in poltrona e aspettate che questa voglia vi passi.

Tenendo il volto quasi appiccicato al parabrezza avrete senza dubbio una vista d’insieme migliore, ma c’è il rischio che vi si stampi sul medesimo, quando il tizio che avete dietro vi sarà entrato nel baule, dopo una frenata all’improvviso per via della vostra prudenza.

Il cruscotto non è l’alternativa al mobiletto del bagno e lo specchietto retrovisore serve per guardare le macchine che arrivano da dietro. Darsi la cipria, mettersi il rossetto, pettinarsi eccetera sono cose che avete fatto cinque minuti prima di salire in macchina, per almeno un’ora. Per quale motivo sentite il bisogno di ricominciare da capo mentre state guidando?

Se una strada ha due o tre corsie, quelle libere a sinistra sono per chi va più forte, non per farvi stare comode mentre parlate al cellulare.

(continua…)

Cose mie, Uomini & Donne